Il festival InDipendenze e l’IIS “F.lli Taddia”

Il festival InDipendenze e l’IIS “F.lli Taddia”

Una due giorni intensa, piena di vita, di incontri carichi di significato, di testimonianze di chi ha deciso nella vita di non soccombere, di non girarsi dall’altra parte ma di essere ogni giorno parte attiva del cambiamento.

È stato questo il Festival InDipendenze che è giunto alla terza edizione. Ideato da Agnese De Michele e Angela Iantosca (anche direttore artistico), dopo essere stato ospitato per due anni da Vigarano Mainarda, quest’anno è sbarcato a Cento. Ad accogliere gli ospiti di spessore che hanno reso unico il programma la Pandurera, il teatro con circa 500 posti che è stato colorato dagli studenti del comune coinvolti in prima persona nelle diverse attività realizzate.

Il primo incontro è andato in scena il 14 ottobre alle 10 ha visto salire sul palco Andrea Franzoso e Daniel Zaccaro che hanno presentato il loro libro “Ero un bullo” (DeAgostini), rispondendo alle domande degli studenti, veri protagonisti del Festival. Sono stati loro, infatti, con le loro magliette brandizzate dal logo del Festival, a prendere la parola per sciogliere dubbi e soddisfare le proprie curiosità, per capire cosa ha significato per Daniel finire in carcere e poi studiare e diventare educatore e cosa ha significato per Andrea raccontare la sua storia e incontrare migliaia di ragazzi in giro per l’Italia. Non sono mancati selfie, domande abbracci e autografi al termine del primo incontro inaugurato dal Sindaco di Cento Edoardo Accorsi.

Il pomeriggio del 14, alle 15, ad incontrare i ragazzi è stato Marco Omizzolo, il sociologo da sempre in prima linea nella lotta contro il caporalato. Con gli studenti ha parlato di diritti, dignità, di lavoro, di vita nei campi e di leggi che possono essere ottenute grazie all’impegno di tutti. Ma soprattutto ha raccontato la sua esperienza di persona che, di fronte ai soprusi, non ha scelto solo di raccontarli, ma di agire il cambiamento!

La mattina del 15, alle 10, terzo appuntamento con il Festival InDipendenze: a sedersi sulle assi del palco Federico Samaden che ha portato la sua esperienza di ex ragazzo tossicodipendente che a 28 anni si è ripreso in mano la vita entrando in comunità a San Patrignano. Oggi è dirigente scolastico di un Istituto Alberghiero. Gli studenti del comune di Cento coinvolti hanno posto decine di domande, rendendo straordinario un incontro pieno di vita e di verità.

A chiudere la due giorni l’incontro – al quale ha partecipato anche il Sindaco Accorsi – con Giannino Durante, padre di Annalisa, la bambina uccisa dalla camorra mentre passeggiava per le strade del suo quartiere Forcella, Pino Perna, presidente della Associazione Annalisa Durante, e Luisa Impastato, la nipote di Peppino. Accanto a loro, seduti per terra, sul palco, gli studenti del Taddia e del Pascoli hanno posto domande, si sono emozionati e, al termine, li hanno adottati, consegnando loro fiori e targhe, promettendo, con il proprio impegno, di non lasciarli mai soli e di mostrare attraverso le proprie scelte da che parte vogliono stare.

Le organizzatrici, felici della riuscita anche di questa edizione, hanno ringraziato tutti, a cominciare dalle dirigenti scolastiche fino agli studenti per esserci stati: “E’ stata un’avventura incredibile, ancora una volta – hanno dichiarato la De Michele e la Iantosca -. I ragazzi hanno risposto in modo positivo appena abbiamo comunicato loro che sarebbero stati coinvolti nel Festival. Un plauso sicuramente va al Taddia di Cento che si è reso protagonista anche di un’altra iniziativa, quella del Tg Taddia plus: un gruppo di ragazzi dell’indirizzo grafico dell’istituto, capitanati dal professor Alessandro Ranieri, hanno realizzato le interviste che poi monteranno e diffonderanno, raccontando il backstage e non solo di queste giornate bellissime”.

Il Festival, che già comincia a ragionare sulla quarta edizione, è stato possibile grazie al Comune di Cento che lo ha ospitato, grazie al sostegno della Regione Emilia Romagna, grazie al sostegno del Rotary, Rotaract e Consorti del Rotary di Cento che hanno donato le magliette, grazie al patrocinio gratuito della Fondazione De Marchi.

Prof.ssa Agnese De Michele