Emanuele Lambertini: il ragazzo nato due volte

Emanuele Lambertini: il ragazzo nato due volte

Sabato 18 maggio tutte le classi del triennio hanno potuto incontrare Emanuele Lambertini, atleta paralimpico. Inizialmente ha parlato della sua storia, o meglio, della storia della sua gamba bionica: affetto fin dalla nascita da una rara malattia genetica alla gamba destra che non permetteva al sangue di circolare, Emanuele ha descritto la sua infanzia come un vero e proprio calvario tra dolore e ricoveri in ospedali in tutto il mondo, con la concreta possibilità di morire dissanguato per un nonnulla. Nessun medico era in grado di comprendere l’origine della malattia, tanto che da piccolo è stato sottomesso a cicli di chemioterapia pensando si trattasse di un raro tumore. A 8 anni, poi, un’ equipe di medici francesi propose a lui e alla famiglia l’amputazione della gamba: per lui la proposta è stata una liberazione, una via di fuga da un’esistenza sempre in bilico tra la vita e la morte. Dopo l’operazione per Emanuele c’è stata una vera e propria rinascita: è tornato a scuola e ha cominciato ad appassionarsi allo sport. Si è poi avvicinato alla Scherma in carrozzina innamorandosi di questa disciplina ed entrando presto nella Nazionale paralimpica assoluta.

Numerose sono state le domande poste dagli alunni, affascinati dal carisma Emanuele.

Ai ragazzi ha parlato anche di bullismo fra i giovani: lui non ne ha mai sofferto perché ha sempre avuto compagni di classe splendidi che non lo emarginavano ma lo valorizzavano per le cose che lui poteva fare.

Bellissimo insegnamento, questo, che ha lasciato agli studenti: è importante capire ciò che ti può valorizzare, che ti piace fare e che ti fa stare bene. E come si fa? Provando e riprovando e cercando sempre di essere curiosi. In questo modo Emanuele si è avvicinato al mondo dello scherma ottenendo, grazie alla sua tenacia, importanti risultati internazionali tra i quali il titolo di Campione del Mondo a squadre e di Campione del Mondo U23.

Adesso Emanuele studia Ingegneria dell’automazione e il suo più grande sogno è quello di realizzare protesi per aiutare persone che, come lui, possano nascere una seconda volta.

Prof.ssa Anna Zarri