I ragazzi a lezione di legalità con il procuratore Gratteri e il professor Nicaso

I ragazzi a lezione di legalità con il procuratore Gratteri e il professor Nicaso

Venerdì 13 dicembre alcune classi dell’Istituto hanno potuto assistere a una lezione particolare tenuta da due “docenti” eccezionali come il procuratore Gratteri e il professor Nicaso, uniti da una profonda amicizia e da una comuna lotta decennale alla criminalità. Davanti a un Palazzo dello sport gremito di alunni di diversi istituti hanno da subito fatto ragionare i ragazzi su tematiche vicino al loro vissuto di studenti e di adolescenti. La prima parola analizzata è stata RISPETTO: già da piccoli, sui banchi di scuola, è necessario imparare a rispettare quelli che sono i ruoli e le istituzioni. Troppe volte, invece, si sentono episodi di insegnanti attaccati e denigrati da famiglie che così facendo non educano i figli a rispettare figure basilari per la crescita di quelli che saranno gli adulti di domani. Questo atteggiamento ha il rischio di far crescere nei giovani il fascino della forza e della sopraffazione. Il professor Nicaso ha insistito molto sull’importanza della scuola come palestra formativa: l’unico modo per raggiungere i propri obiettivi è quello di impegnarsi e fare sacrifici, solo così ci si può guardare allo specchio e dirsi contenti di essere arrivati dove si è grazie alla dedizione e alla costanza. La parola – chiave dell’intervento del procuratore Gratteri è stata STUDIO: in un mondo dove ad essere attrattive sono le scorciatoie per una vita vuota fatta di soldi e di potere, bisogna rispondere con scelte diverse. Saper parlare, saper scrivere, saper comunicare ti porta a saper esprimere le proprie idee e saper fare delle scelte, altrimenti saranno gli altri che le faranno per noi. Le mafie non gradiscono le persone che fanno scelte autonome: solo il giudizio critico, frutto di studio e impegno sui libri, ti porta a scegliere da che parte stare. E l’unica cosa giusta da fare è scegliere sempre il BENE, inteso come accettazione dell’altro, come aiuto al prossimo, come servizio per la comunità. Insomma, imparare ad agire per il bene comune.

Tantissime sono state le domande poste dagli studenti, dalla presenza della ‘Ndrangheta a Cento, all’uso massiccio di droghe nella nostra regione, alle azioni concrete da mettere in atto per sconfiggere la criminalità.

Mosse dal grande dispiegamento di forze dell’ordine presenti all’incontro, numerose sono state le domande sulla situazione particolare del procuratore Gratteri che vive da 35 anni sotto scorta. Straordinaria la sua risposta: a lui sono preclusi gli spostamenti più banali, non può infatti andare a farsi un bagno al mare, vedere un film al cinema e andare a prendere un gelato, ma avendo sempre studiato e lavorato ha una straordinaria libertà mentale..

Lui che dal 1989 è limitato in tutto paradossalmente è una delle persone più libere in Italia.

Prof.ssa Anna Zarri